CHI SIAMO

LA NOSTRA STORIA
L’Asilo infantile di Almenno San Bartolomeo nacque grazie al lascito dell’ingegner Cesare Achille Pozzi (1845-1905) a favore del Luogo Pio Locale, amministrato dalla Congregazione di Carità, affinchè istituisse un asilo infantile, intitolandolo al suo nome.
Nell’ambito delle fondazioni di Asili, quella di Almenno si colloca in epoca abbastanza precoce, tenendo conto che queste istituzioni avevano cominciato a sorgere solamente dal XIX secolo e che istituzioni prescolari non vennero previste dall’ordinamento pubblico sino alla seconda metà del XX secolo e quindi tutti gli asili che venivano fondati sorgevano per iniziativa di benefattori privati o di enti di assistenza e beneficenza.
LEGGI DI PIÙ
All’epoca Almenno contava poco più di 2˙500 abitanti ed il bacino d’utenza dell’asilo fu sostanzialmente quello della sola parrocchia di San Bartolomeo.
La Congregazione di carità il 1° settembre 1906 istituì l’asilo, decidendo di collocarlo in un fabbricato da costruirsi ex novo presso la casa del fondatore.
Il 9 novembre 1906 la Congregazione approvò lo statuto dell’asilo e lo stesso fece il Consiglio comunale. Con Regio decreto 25 aprile 1907 l’asilo venne eretto in ente morale ed il 7 settembre cominciò a funzionare.
Venne affidato alle Suore Orsoline di Somasca, che già gestivano l’Ospedale Bettoni, le quali vi posero cinque religiose e realizzarono una cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
Nel 1910 venne realizzato un primo ampliamento dell’edificio. All’epoca gli alunni erano circa 150.
Dal 1915 sino agli anni ‘60 nei locali ebbe sede anche dell’Oratorio femminile, gestito dalle Suore, le quali vi tenevano fra l’altro la “Dottrinina” e la Scuola di lavoro per le giovinette, che così iniziavano anche a preparare la propria dote.
I bambini pranzavano con minestra o pasta o risotto (forniti dall’Amministrazione dell’Asilo insieme con la frutta) e con un panino ed un formaggino che portavano da casa in un cestino di vimini. A partire dagli anni ‘70 venne introdotto il servizio mensa completo.
Nel 1920 le Suore Orsoline decisero di cessare il servizio nell’Ospedale, dato che era un’opera non conforme alla loro regola, ma per questo dovettero lasciare anche l’Asilo e vennero sostituite dalle Suore delle Poverelle dell’Istituto Don Luigi Palazzolo.
Nel periodo iniziale ed anche in seguito, l’Asilo beneficiò di elargizioni da parte di diversi benefattori.
L’Asilo venne amministrato dalla Congregazione di carità sino a quando questa venne trasformata con Legge 3 giugno 1937 numero 847 in Ente comunale di assistenza. Tale provvedimento legislativo però prevedeva la possibilità di decentrare dall’ECA particolari istituzioni. Si pensò quindi di rendere autonoma l’amministrazione dell’Asilo e dell’Ospedale Bettoni, cosa che avvenne con Regio Decreto 27 marzo 1939.
Un secondo ampliamento della sede centrale dell’Asilo venne realizzata nel 1932-1933; nel 1949 fu allargato il cortile. Nel 1954 venne realizzata la Grotta di Lourdes.
Nel 1956 il conte Emanuele Lurani Cernuschi di Milano decise di donare il terreno per la costruzione di un asilo alle Cascine, che fu aperto il 5 novembre 1959.
Per interessamento dell’avvocato commendator Gino Rota, presidente dell’Italcementi, nel 1963 l’Asilo Pozzi venne ampliato e restaurato ed inaugurato il 16 novembre.
Negli anni ‘70, venne introdotto il  servizio di trasporto mediante pulmino.
Con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 23 novembre 1978 l’Asilo Pozzi venne escluso da quelli da trasferirsi ai Comuni, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 616 del 24 luglio 1977.
A partire dal 1992 ebbe inizio una fase di marcato rinnovamento e sensibile rilancio dell’Asilo, con una forte condivisione con le famiglie. Fra l’altro nel 1993 vi fu l’assunzione in forma definitiva ed a tempo pieno delle insegnanti, che diede sicurezza alle stesse e continuità didattica alla Scuola Materna. Vennero realizzati fra l’altro importanti lavori di adeguamento e ristrutturazione dell’Asilo del Centro nel 1993-1994 e di quello delle Cascine nel 1994-1995.
L’Istituto venne poi depubblicizzato con deliberazione della Giunta Regionale 14 febbraio 1995 numero 5/63854 e riconosciuto ente di personalità giuridica di diritto privato.
A seguito di tale modifica il 2 maggio 1997 venne approvato un nuovo statuto, seguito da un altro il 2 giugno 1999. In questo si diceva che finalità dell’asilo era: Accogliere, custodire i bambini di Almenno San Bartolomeo nell’età prescolare organizzando una scuola col compito di curare la formazione integrale della personalità del bambino, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili e attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale e internazionale, consentendo di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine all’identità, all’autonomia e alla competenza, unitamente alle famiglie, alla loro educazione morale, fisica e intellettuale.
Il 22 dicembre 1998 l’Ente acquistò dal Comune la sede attuale dell’Asilo delle Cascine, che nel 1998-1999 venne ristrutturato e nel 2001 ampliato.
Nel 1999 l’Asilo del Centro fu nuovamente ampliato e così anche nel 2003.
Attualmente all’Asilo del Centro risiedono tre suore indiane della congregazione di Sant’Anna, subentrate alle suore Poverelle che, per carenza di vocazioni, hanno lasciato a luglio 2011 dopo 91 anni di un apprezzato e prezioso servizio all’Asilo Infantile e a tutta la comunità di Almenno.
Le tre suore, collocate una per plesso, collaborano con le educatrici e le insegnanti al buon funzionamento delle due scuole dell’Infanzia e del Nido.

(tratto da: Gabriele Medolago, Breve sintesi storica sull’asilo infantile “Cesare Pozzi” di Almenno San Bartolomeo)

LA NOSTRA STORIA
L’Asilo infantile di Almenno San Bartolomeo nacque grazie al lascito dell’ingegner Cesare Achille Pozzi (1845-1905) a favore del Luogo Pio Locale, amministrato dalla Congregazione di Carità, affinchè istituisse un asilo infantile, intitolandolo al suo nome.
Nell’ambito delle fondazioni di Asili, quella di Almenno si colloca in epoca abbastanza precoce, tenendo conto che queste istituzioni avevano cominciato a sorgere solamente dal XIX secolo e che istituzioni prescolari non vennero previste dall’ordinamento pubblico sino alla seconda metà del XX secolo e quindi tutti gli asili che venivano fondati sorgevano per iniziativa di benefattori privati o di enti di assistenza e beneficenza.
LEGGI DI PIÙ
All’epoca Almenno contava poco più di 2˙500 abitanti ed il bacino d’utenza dell’asilo fu sostanzialmente quello della sola parrocchia di San Bartolomeo.
La Congregazione di carità il 1° settembre 1906 istituì l’asilo, decidendo di collocarlo in un fabbricato da costruirsi ex novo presso la casa del fondatore.
Il 9 novembre 1906 la Congregazione approvò lo statuto dell’asilo e lo stesso fece il Consiglio comunale. Con Regio decreto 25 aprile 1907 l’asilo venne eretto in ente morale ed il 7 settembre cominciò a funzionare.
Venne affidato alle Suore Orsoline di Somasca, che già gestivano l’Ospedale Bettoni, le quali vi posero cinque religiose e realizzarono una cappella dedicata al Sacro Cuore di Gesù.
Nel 1910 venne realizzato un primo ampliamento dell’edificio. All’epoca gli alunni erano circa 150.
Dal 1915 sino agli anni ‘60 nei locali ebbe sede anche dell’Oratorio femminile, gestito dalle Suore, le quali vi tenevano fra l’altro la “Dottrinina” e la Scuola di lavoro per le giovinette, che così iniziavano anche a preparare la propria dote.
I bambini pranzavano con minestra o pasta o risotto (forniti dall’Amministrazione dell’Asilo insieme con la frutta) e con un panino ed un formaggino che portavano da casa in un cestino di vimini. A partire dagli anni ‘70 venne introdotto il servizio mensa completo.
Nel 1920 le Suore Orsoline decisero di cessare il servizio nell’Ospedale, dato che era un’opera non conforme alla loro regola, ma per questo dovettero lasciare anche l’Asilo e vennero sostituite dalle Suore delle Poverelle dell’Istituto Don Luigi Palazzolo.
Nel periodo iniziale ed anche in seguito, l’Asilo beneficiò di elargizioni da parte di diversi benefattori.
L’Asilo venne amministrato dalla Congregazione di carità sino a quando questa venne trasformata con Legge 3 giugno 1937 numero 847 in Ente comunale di assistenza. Tale provvedimento legislativo però prevedeva la possibilità di decentrare dall’ECA particolari istituzioni. Si pensò quindi di rendere autonoma l’amministrazione dell’Asilo e dell’Ospedale Bettoni, cosa che avvenne con Regio Decreto 27 marzo 1939.
Un secondo ampliamento della sede centrale dell’Asilo venne realizzata nel 1932-1933; nel 1949 fu allargato il cortile. Nel 1954 venne realizzata la Grotta di Lourdes.
Nel 1956 il conte Emanuele Lurani Cernuschi di Milano decise di donare il terreno per la costruzione di un asilo alle Cascine, che fu aperto il 5 novembre 1959.
Per interessamento dell’avvocato commendator Gino Rota, presidente dell’Italcementi, nel 1963 l’Asilo Pozzi venne ampliato e restaurato ed inaugurato il 16 novembre.
Negli anni ‘70, venne introdotto il  servizio di trasporto mediante pulmino.
Con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri 23 novembre 1978 l’Asilo Pozzi venne escluso da quelli da trasferirsi ai Comuni, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 616 del 24 luglio 1977.
A partire dal 1992 ebbe inizio una fase di marcato rinnovamento e sensibile rilancio dell’Asilo, con una forte condivisione con le famiglie. Fra l’altro nel 1993 vi fu l’assunzione in forma definitiva ed a tempo pieno delle insegnanti, che diede sicurezza alle stesse e continuità didattica alla Scuola Materna. Vennero realizzati fra l’altro importanti lavori di adeguamento e ristrutturazione dell’Asilo del Centro nel 1993-1994 e di quello delle Cascine nel 1994-1995.
L’Istituto venne poi depubblicizzato con deliberazione della Giunta Regionale 14 febbraio 1995 numero 5/63854 e riconosciuto ente di personalità giuridica di diritto privato.
A seguito di tale modifica il 2 maggio 1997 venne approvato un nuovo statuto, seguito da un altro il 2 giugno 1999. In questo si diceva che finalità dell’asilo era: Accogliere, custodire i bambini di Almenno San Bartolomeo nell’età prescolare organizzando una scuola col compito di curare la formazione integrale della personalità del bambino, nella prospettiva della formazione di soggetti liberi, responsabili e attivamente partecipi alla vita della comunità locale, nazionale e internazionale, consentendo di raggiungere avvertibili traguardi di sviluppo in ordine all’identità, all’autonomia e alla competenza, unitamente alle famiglie, alla loro educazione morale, fisica e intellettuale.
Il 22 dicembre 1998 l’Ente acquistò dal Comune la sede attuale dell’Asilo delle Cascine, che nel 1998-1999 venne ristrutturato e nel 2001 ampliato.
Nel 1999 l’Asilo del Centro fu nuovamente ampliato e così anche nel 2003.
Attualmente all’Asilo del Centro risiedono tre suore indiane della congregazione di Sant’Anna, subentrate alle suore Poverelle che, per carenza di vocazioni, hanno lasciato a luglio 2011 dopo 91 anni di un apprezzato e prezioso servizio all’Asilo Infantile e a tutta la comunità di Almenno.
Le tre suore, collocate una per plesso, collaborano con le educatrici e le insegnanti al buon funzionamento delle due scuole dell’Infanzia e del Nido.

(tratto da: Gabriele Medolago, Breve sintesi storica sull’asilo infantile “Cesare Pozzi” di Almenno San Bartolomeo)

LA NOSTRA FILOSOFIA
“Il Bambino al centro di tutto”

“Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Il bambino è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, spirituali, religiosi. In questa prospettiva, i docenti penseranno e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora. Sin dai primi momenti è importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si costruirà come luogo accogliente. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno.”
Queste parole sono contenute in allegato al “Regolamento recante Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del Ministero della Pubblica Istruzione del 16 Novembre 2012.
L’Asilo Infantile Pozzi sin dalle sue origini, individuò il motto “il bambino al centro di tutto” come filosofia ad ispirazione di tutte le azioni che hanno caratterizzato lo svolgimento quotidiano della propria attività ad ogni livello. In 110 anni di storia, abbiamo ricercato una linea di continuità tra le esigenze dei bambini con le loro singolari esigenze e il contesto storico-sociale.
Crediamo che una buona scuola non possa prescindere dal rapporto con la famiglia che costituisce l’atomo della società passata, presente e futura. Siamo fermamente convinti che una formazione che prevede il bambino al centro di tutto formerà buone persone, le quali creeranno buone famiglie, dando vita ad una società migliore. Il nostro lavoro può essere paragonato a quello di un coltivatore che durante l’inverno, prima di raccogliere i frutti nella bella stagione, prepara il terreno: lo dissoda separando ciò che è utile da ciò che è dannoso, lo concima con emozioni adatte al quel tipo di terreno. Questo lavoro non può essere svolto da un’unica persona: è necessario che avvenga una collaborazione tra coloro che godranno dei frutti e, allo stesso modo, il proprietario del terreno dovrà porre il massimo della fiducia nel coltivatore, cercando di rimuovere gli ostacoli che strada facendo intralceranno il suo lavoro.
Per concludere possiamo affermare, scavando più in profondità, che ogni essere umano vive di emozioni tanto più un bambino che è custode dei sentimenti puri in quanto non contaminati dal mondo dei “grandi”. Ad ogni bambino deve essere data la possibilità di imparare a riconoscersi nelle proprie emozioni in modo che alla fine del percorso gli sia stato possibile costruire una piccola parte di quell’Io che lo accompagnerà per tutta la vita.

“Papà dove sei?”
“Qui, dietro di te, dove sono sempre stato” (Cit.)

“Il Bambino al centro di tutto”

“Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla persona che apprende, con l’originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. Il bambino è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, spirituali, religiosi.

LEGGI DI PIÙ
In questa prospettiva, i docenti penseranno e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora. Sin dai primi momenti è importante che i docenti definiscano le loro proposte in una relazione costante con i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini. Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si costruirà come luogo accogliente. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola, al fine di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini a un progetto educativo condiviso. La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell’azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno.”
Queste parole sono contenute in allegato al “Regolamento recante Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del Ministero della Pubblica Istruzione del 16 Novembre 2012.
L’Asilo Infantile Pozzi sin dalle sue origini, individuò il motto “il bambino al centro di tutto” come filosofia ad ispirazione di tutte le azioni che hanno caratterizzato lo svolgimento quotidiano della propria attività ad ogni livello. In 110 anni di storia, abbiamo ricercato una linea di continuità tra le esigenze dei bambini con le loro singolari esigenze e il contesto storico-sociale.
Crediamo che una buona scuola non possa prescindere dal rapporto con la famiglia che costituisce l’atomo della società passata, presente e futura. Siamo fermamente convinti che una formazione che prevede il bambino al centro di tutto formerà buone persone, le quali creeranno buone famiglie, dando vita ad una società migliore. Il nostro lavoro può essere paragonato a quello di un coltivatore che durante l’inverno, prima di raccogliere i frutti nella bella stagione, prepara il terreno: lo dissoda separando ciò che è utile da ciò che è dannoso, lo concima con emozioni adatte al quel tipo di terreno. Questo lavoro non può essere svolto da un’unica persona: è necessario che avvenga una collaborazione tra coloro che godranno dei frutti e, allo stesso modo, il proprietario del terreno dovrà porre il massimo della fiducia nel coltivatore, cercando di rimuovere gli ostacoli che strada facendo intralceranno il suo lavoro.
Per concludere possiamo affermare, scavando più in profondità, che ogni essere umano vive di emozioni tanto più un bambino che è custode dei sentimenti puri in quanto non contaminati dal mondo dei “grandi”. Ad ogni bambino deve essere data la possibilità di imparare a riconoscersi nelle proprie emozioni in modo che alla fine del percorso gli sia stato possibile costruire una piccola parte di quell’Io che lo accompagnerà per tutta la vita.

“Papà dove sei?”
“Qui, dietro di te, dove sono sempre stato” (Cit.)

LA NOSTRA VISIONE
Scuola e Famiglia
Scuola e famiglia sono le due realtà che maggiormente connotano la crescita di un bambino e devono necessariamente rapportarsi l’una all’altra. Il dialogo non sempre è facile, ma è necessario: un percorso educativo che esclude la variabile familiare è probabilmente destinato a fallire.
Non si può dare per scontata “l’apertura delle famiglie all’esterno” (Enzo Catarsi). Il primo passo è instaurare un dialogo con le famiglie, per conoscere realmente il bambino che si sta accogliendo, il suo vissuto e la sua vita familiare. Questo dialogo, che comincia prima dell’inizio della frequenza, continua per tutta la durata del ciclo scolastico. La famiglia deve sentirsi accolta ed ascoltata, per tutta la strada condivisa con noi.
Compito di educatori ed insegnanti è promuovere una cultura dell’infanzia, che valorizzi l’apporto che le famiglie possono e devono dare al percorso educativo dei figli.
Coinvolgere i genitori, discutere con loro, condividere scelte ed orientamenti sono risorse fondamentali di cui non possiamo fare a meno.
LA NOSTRA MISSIONE

Il bambino è fatto di cento.
Il bambino ha cento lingue,
cento mani, cento pensieri,
cento modi di pensare
di giocare e di parlare […]
cento mondi da scoprire,
cento mondi da inventare,
cento mondi da sognare.

Loris Malaguzzi, “Invece il cento c’è”

Ciascun bambino ha linguaggi privilegiati con cui esprimersi con strumenti che sente più adeguati alle sue capacità: chi usa il corpo, chi la voce, chi il disegno, chi le parole. Cento e più linguaggi diversi. Se la scuola vuole essere per tutti deve offrire a ciascuno la possibilità di esprimersi nei modi che sente più adeguati alle sue capacità e ai suoi desideri . In fondo è una questione di rispetto: i bambini non hanno bisogno solo di figure di riferimento amorevoli. Necessitano molto di più di adulti che riconoscano a ciascuno il proprio valore, ne approvino i traguardi e ne riconoscano le potenzialità.

I NOSTRI VALORI

I valori che la Scuola dell’Infanzia Pozzi vive e propone a quanti ne fanno parte sono:
Il rispetto delle persone e l’educazione all’accoglienza, “Ogni bambino è, in sé, diverso ed unico”;
L’educazione alla socialità e alla gioia;
L’attenzione all’unicità di ogni bambino, “Vivere serenamente ogni dimensione del proprio io, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile”;
L’attenzione ai bisogni e alle competenze emotive, “I bambini sono espressione di energie, potenzialità, sorprese e anche di fragilità che vanno riconosciute, osservate e accompagnate”;
L’educazione al perdono, alla gratitudine, alla pace anche con gli approfondimenti di I.R.C.;
L’educazione all’ambiente ed alla natura come risorsa per una crescita serena.

LE NOSTRE SEDI
LE NOSTRE SEDI

SEDE DEL CENTRO

La sede del Centro dell’Asilo Pozzi si trova in via Vignola ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi della Scuola dell’Infanzia e la segreteria amministrativa.

SEDE DEL CENTRO

La sede del Centro dell’Asilo Pozzi si trova in via Vignola ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi della Scuola dell’Infanzia e la segreteria amministrativa.

SEDE DI CASCINE

La sede di Cascine dell’Asilo Pozzi si trova in via Don Minzoni ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi della Scuola dell’Infanzia e la sezione Primavera.

SEDE DI CASCINE

La sede di Cascine dell’Asilo Pozzi si trova in via Don Minzoni ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi della Scuola dell’Infanzia e la sezione Primavera.

NIDO DEI TIGLI

La sede del Nido dei Tigli dell’Asilo Pozzi si trova in via Don Minzoni ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi del Nido e la sezione Primavera.

NIDO DEI TIGLI

La sede del Nido dei Tigli dell’Asilo Pozzi si trova in via Don Minzoni ad Almenno San Bartolomeo, ospita classi del Nido e la sezione Primavera.